Un finale per Sam

Un finale per Sam

A differenza di quel che accadrebbe con Aspettando Godot – riguardo al cui sequel di Bulatović, Godo je došao (1966), Beckett ebbe parole di severità e distanza – non è eretico ipotizzare un seguito di Finale di partita. Una giustificazione filologica la si potrebbe trovare in una dichiarazione di Roger Blin, il regista che ebbe il merito di far uscire Beckett dall’ombra, quando vide in Atto senza parole I una possibile evoluzione della vicenda di Clov dopo aver abbandonato la casa di Hamm.

Non so se Pierpaolo Congiu e Antonio Villella si sono sentiti rassicurati da una simile considerazione quando si sono lanciati nella scrittura di un impossibile secondo atto di Finale di partita. Il loro spettacolo Un finale per Sam (prodotto dall’associazione culturale Crab di Torino) non è altro che questo infatti: Hamm e Clov che si ritrovano nella vecchia casa a oltre cinquant’anni di distanza per rimettere in scena gli intercambiabili ruoli servo-padrone nel loro consueto, ossessivo teatrino domestico. Ma nel frattempo Hamm e Clov hanno cambiato nome: ora si chiamano Al e Clay, quasi fossero i protagonisti di una commedia newyorkese di Neil Simon.

E infatti, oggi – raccontano gli autori nelle note di scena – «la partita si gioca con carte diverse: c’è un mondo che non si nasconde più dietro al nulla, ma che si maschera con il troppo, un mondo dove non è più la bomba atomica il pericolo imminente, ma il quotidiano produrre superfluo dell’essere umano e la sua innata capacità di autodistruzione».

Giocano a strangolarsi a vicenda, Al e Clay (richiamando così i loro “cugini” Vladimiro ed Estragone che tentano, senza successo, di aiutarsi reciprocamente in una fallimentare, doppia impiccagione). Tentano, come i loro predecessori ufficiali, di finire, senza farcela. A complicare il tutto la presenza in video di due personaggi-clone, copie degli attori in carne ossa che vediamo sul palcoscenico. Quasi a dire che il gioco che finisce senza finire mai non solo perdura nel tempo ma lo fa più volte contemporaneamente, in parallele dimensioni della rappresentazione.

Per chi fosse interessato a Un finale per Sam qui il materiale informativo e un trailer dello spettacolo: