
Teatrino Giullare: visioni della scacchiera
Davvero un volume prezioso questo Giocando finale di partita edito dalla Titivillus nel 2006 e tutto dedicato a una delle messinscene più originali e al tempo stesso rigorose di Finale di Partita, quella che il Teatrino Giullare sta portando in scena da più di un anno e che mostra Hamm e Clov per ciò che veramente sono: due burattini su una scacchiera che non fanno altro che ripetere le mosse previste.
Coloro che li fanno vivere, fuori scena ma visibili, sono Giulia ed Enrico, i due artisti-artigiani del Teatrino Giullare, appunto. Il volume si apre con uno scritto di Giuliano Scabia, gran mogol di un’idea di teatro naif, naturale, fieramente anti-istituzionale. Chi meglio di lui poteva presentare un’esperienza post-dadaista quale quella del Teatrino Giullare? E dice, nell’introduzione: “Lo spettacolo di Giulia ed Enrico è una partita a scacchi e un torneo d’amore che si recita, a seconda della corte invitatrice, in italiano, in francese e in inglese. Come facevano Isabella e Francesco comici dell’arte (…) Questo è fare veramente drammaturgia. Andare prima di tutto a interrogare l’autore nella sua lingua“.
Ma il cuore del volume è chiaramente costituito dalle 32 fotografie a colori di Chiara Sbrana che ritraggono altrettanti momenti dell’allestimento e che, nell’inevitabile fissità del medium, fanno emergere in modo ancora più sensibile la sublime povertà dei personaggi beckettiani. Chiude il libro una serie di 18 schizzi in bianco e nero di Cicuska, anche questi ispirati allo spettacolo per burattini e scacchiera.