Rimediare lo spazio beckettiano

Rimediare lo spazio beckettiano

Di Grazia D’Arienzo – che sta conducendo una ricerca dedicata al teatro tecnologico ispirato a Samuel Beckett – avevo già proposto la lettura di “Interferenze. Il progetto Mald’è tra scena e video”.

Vi invito ora a leggere, della stessa autrice, “Rimediare lo spazio beckettiano: Warten auf Godot per Alexander Arotin” apparso sul numero 3/2017 della rivista “Arti dello Spettacolo/Performing Arts”.

Grazia D’Arienzo indaga qui le modalità con cui la tecnologia digitale riconfigura l’eredità drammaturgica di Samuel Beckett, agendo, in particolare, sugli aspetti spazio-visuali della performance. Muovendo dall’analisi della dimensione topologica così come presentata nel più noto dei play beckettiani, l’articolo si concentra sulla messinscena di Warten auf Godot firmata nel 2005 dall’artista multimediale e regista teatrale Alexander Arotin.

Il numero della rivista che contiene l’articolo è consultabile online qui.