Invoking the inhuman: Beckett e Jack Yeats

Invoking the inhuman: Beckett e Jack Yeats

Anche quest’anno parteciperò al San Patrizio Livorno Festival (qui il programma completo, qui tutte le informazioni).

Il mio intervento per l’edizione 2019 si intitola Invoking the inhuman: Samuel Beckett e Jack Yeats e riguarda la relazione tra le opere di Samuel Beckett e i quadri di Jack Yeats, fratello del poeta William Butler.

Beckett conobbe Yeats nel 1930 e per tutti gli anni Trenta si frequentarono a Dublino con regolarità. In una delle ultime interviste concesse prima di morire, Beckett ricordava così i suoi incontri con Yeats: “Ti veniva incontro nel suo studio, prendeva un dipinto e lo poggiava sul cavalletto per farmelo vedere. Poi preparava uno sherry. Andavamo anche a passeggiare insieme. Non parlavamo molto”.

I dipinti di Yeats ebbero un potente impatto sull’immaginazione di Beckett. (“Un giorno dissi a Jack: questo paesaggio inumano evoca, provoca l’inumano in sé. Lui rispose: “Invoca, direi”. Uno scambio di battute che sembra uscito da Finale di Partita)

Jack B. Yeats morì a Dublino il 28 marzo del 1957. Alcune delle sue opere più importanti sono conservate nella Ireland National Gallery.