Editore: Einaudi, 2012
Traduttore: Aldo Tagliaferri
Contenuto: Molloy
Quarta di copertina: La voce di Molloy, simile a quella di tanti capolavori teatrali di Beckett, è come l’ossigeno che tiene in vita un personaggio già morto: il nulla contro un altro, più definitivo nulla.
«E di colpo mi ricordai il mio nome, Molloy. Mi chiamo Molloy, esclamai, tutt’a un tratto, mi è venuto in mente in quest’istante. Nulla mi obbligava a fornire quest’informazione, ma io la fornii, sperando probabilmente di far piacere».